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Trentaseiesima storia ribollita

di chinalski

C'era una volta una giovane donna amata da tutti poiché era bellissima e buonissima: un angelo sulla terra, circondata da uccellini canterini e da scoiattoli ballerini. Un brutto giorno il padre la costrinse a sposare un ricco mercante, suo socio d'affari, e iniziò così per lei una vita senza gioia e senza musica, sempre rinchiusa in casa. Mentre il mercante si arricchiva e la trascurava, lei diventava sempre più triste, più solitaria e malata.

Un bel giorno la giovane va alle terme per curarsi, e qui incontra il dottore azzurro che finalmente le fa conoscere l'amore. Come è, come non è, la nostra principessina si fa ingravidare, da quel momento dovrà quindi nascondere il suo peccato al legittimo ma gretto consorte mentre continuerà a frequentare il dolce principe amato. Nasce così la bambina, bella e buona, figlia dell'amore e della felicità. Disdetta delle disdette, però, il cavaliere senza macchia e senza paura ha un incidente a cavallo e muore improvvisamente. Sconvolta dal dolore la principessa si allontana dalla figlia e non la incontrerà per lungo tempo. Quando la ritroverà la ragazza si è trasformata in una ribelle che odia la madre principessa e il patrigno (anche se è ancora ignara che si tratti effettivamente del patrigno), che si lascia infinocchiare un po' da tutti e che ha avuto una figlia non si sa bene da chi. Durante un litigio con la madre la ragazza viene a sapere che il suo vero padre non è quello che credeva lei, ma è il principe morto tempo prima; lei allora, nel dubbio, ha un incidente a cavallo e muore improvvisamente. Buon peso, facciamo morire anche lo sposo malvagio della principessa. A questo punto la giovane principessa, oramai non più così giovane, deve allevare la nipotina, che però non ne vuole sapere, e allora le scrive un libro. Chiaro, no?

Soluzione.

 

Pubblicata il 2/7/2006.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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