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Cinquantasettesima storia ribollita

di chinalski

Innanzitutto buongiorno. E buon anno. Perché le buone maniere devono essere messe innanzi a tutto. E anche la salute: se c'è la salute...
E poi, come si diceva, non è che le cose stanno come si pensa. Posso ben dirlo io, che sono io, e che quindi me ne sono andato a diciotto anni da casa, e che avevo i miei motivi, perché volevo vedere cosa è l'avventura, e il mondo, e i selvaggi. E che abbia avuto dei problemi durante i miei viaggi non deve fare dimenticare cose importanti. Sono stato anche maltrattato, ma me la sono cavata, perché un uomo di ingegno, e civile, e tecnologico, come lei mi insegna, se la può cavare, anzi, come diceva quell'altro, se la deve cavare, perché rappresenta la nostra civiltà, sono responsabilità, e le responsabilità vanno onorate, mica è cosa.

Con rispetto parlando, ho anche lavorato la terra io, mi sono sporcato le mani, e non sarete voi a insegnare a un contadino quando piantare il grano, o no? E poi, si fa presto a dire schiavi. Tanto qualcuno li venderà gli schiavi, mica è colpa mia se la gente li compra, e allora meglio che lo faccia io, che almeno ci guadagno su, solo che quell'incidente, quanto è vero: oggi ci siamo e domani chissà. Isolato, solo, senza niente, anzi no, qualcosa ce l'avevo. Mi devo ripetere: ci vuole l'ingegno, non bastano mica gli oggetti, ci vuole la testa, perché si ricordi: non è l'abito che fa il monaco, anzi. E non è stato breve, no, signora mia, anni, lunghi anni. Meno male che la lucidità, la capacità di analisi e l'ordine mentale non mi sono mai mancati, già, glielo dicevo prima, no? E lo sa la cosa più importante, qual è la cosa che mi ha dato la forza di resistere? Cosa è stata? Già, lo sapevo che lo sapeva, proprio lei. Senza non so cosa avrei fatto, sarei stato come un pesce fuor d'acqua, come una barca in un bosco, come un fringuello sott'olio, come una vanga senza campanello, come... e poi non sono stato proprio sempre da solo. Lo so cosa dicono le malelingue, ma le malelingue non le ascolto, non mi accorgo nemmeno che esistono. Però mi dà fastidio quello che dicono, perché io le ascolto, le malelingue. Io, proprio io, che l'ho reso un uomo, un gentiluomo si potrebbe dire, anzi, diciamolo: un gentiluomo. E poi tutto si è risolto: la salute, innanzitutto, ma come diceva giustamente lei, aiutati che il ciel t'aiuta. Se non fosse stato per... ma l'occasione fa l'uomo ladro, cioè no, intendevo, carpe diem. Per anni ho aspettato, ma quando l'occasione giusta si è presentata non me la sono fatta sfuggire. Li abbiamo fatti neri, quella banda di sciamannati senza disciplina. Perché la disciplina è la cosa più importante. Dopo la salute, certo, sante parole, signora mia.

Soluzione.

 

Pubblicata il 7/1/2007.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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