Chiamatemi Raffaele

Decimo incipit rovinato

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Primo indizio: incipit
È una notte buia e non tempestosa, ma fredda, e io lavoro con la finestra aperta, per potere guardare le stelle. Mi piace contemplare l'armonia del cosmo quando devo scrivere. All'improvviso un rumore, sulla sedia di fronte a me, dove si siedono i miei amici quando vengono a trovarmi. Ma non c'è nessuno, la sedia è vuota. No. Non è vuota, c'è un'ombra, un'ombra si sta formando sulla sedia. Un uomo appare di fronte a me. Sembra distrutto dalla stanchezza, ma anche da altre sofferenze che non posso immaginare.

Secondo indizio
Un uomo apparso dal nulla, che parla la mia lingua, stancamente, e che inizia a raccontarmi la sua storia. Iniziata con una nevicata, lui era stato fortunato, si trovava in casa e aveva capito, coi suoi amici, che c'era qualcosa di strano, che chi veniva in contatto con la neve moriva. Si erano poi organizzati, lui e il suo gruppo, ed erano riusciti ad uscire all'aperto.

Terzo indizio
Avevano capito chi era il responsabile dello sterminio, e i sopravvissuti si erano uniti per combatterlo. Sono state tante le azioni: la liberazione dei prigionieri nello stadio, la cattura del mio narratore e la sua fuga, l'attacco dei suoi, l'invasione dei nemici e l'esplosione nucleare che li blocca. Ma solo temporaneamente: riprende la nevicata maledette, l'inganno dei nemici, la nuova fuga e, disgraziatamente, il tentativo di manovrare un mezzo del nemico, fino a diventare colui che mi si presenta di fronte, a raccontarmi queste incredibili storie.

La soluzione e il vero incipit sono in fondo alla pagina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soluzione
L'eternauta, di Héctor German Oesterheld e Francisco Solano Lopez.

Incipit reale

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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