Chiamatemi Raffaele

Quarantunesimo incipit rovinato

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Primo indizio
Non siamo dove si potrebbe desumere dal titolo.

Secondo indizio
Ci si sveglia la mattina e si vede un incendio dalla finestra.

Terzo indizio
Perché un incendio? È una storia lunga, che deriva da storie che affondano nel passato. E dalla decisione arbitraria che un potente vuole imporre a una popolazione contraria, con qualsiasi mezzo.

Quarto indizio
Non è una grande idea, la sua. Nasce una rivolta, e così l'incendio. A proposito, la decisione scatenante del potente, poi, era frutto in un errore.

Quinto indizio: incipit
Era una notte che pioveva, e il bambinetto aveva proprio da andare in bagno. E meno male che se n'era accorto nel sonno, e che non aveva fatto la pipì nel letto, che se no chi lo spiegava al papà? Anzi, non c'era proprio nulla da spiegare: si prendeva il ceffone e si stava zitti.

La soluzione e il vero incipit sono in fondo alla pagina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soluzione
Il birraio di Preston, di Andrea Camilleri.

Incipit reale
Era una notte che faceva spavento, veramente scantusa. Il non ancora decino Gerd Hoffer, ad una truniata più scatasciante delle altre, che fece trimoliare i vetri delle finestre, si arrisbigliò con un salto, accorgendosi, nello stesso momento, che irresistibilmente gli scappava. Era una storia vecchia, questa della scappatina di pipì: i medici avevano diagnosticato che il picciliddro era lento d'incascio, cioè di reni, fin dalla nascita, e che quindi era naturale che si liberasse a letto. Ma il padre, l'ingegnere minerario Fridolin Hoffer, da quell'orecchio mai aveva voluto sentirci, non si dava pace d'avere messo al mondo un figlio tedesco di scarto, e quindi sosteneva che non si trattava di cure ma di kantiana educazione della volontà, per cui ogni mattina che Dio mandava in terra si metteva a ispezionare, sollevando coperta e lenzuolo a secondo di stascione, il letto del figlio e, infilata la mano inquisitoria, al subito immancabile vagnaticcio reagiva con una potenta timbulata al bambino la cui guancia colpita a vista d'occhio pigliava a gonfiarsi come un muffoletto di pane ad opera di lievito di birra.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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