Chiamatemi Raffaele

Quarantaseiesimo incipit rovinato

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Primo indizio
La storia si sa, non ci sarebbe neanche la necessità di menzionarla, ma così vuole il concorso, e allora procediamo. Il protagonista, manco stiamo a ricordarlo, è orfano, come l'ottanta per cento dei protagonisti letterari. Egli è un bravo figliolo, come non ce ne sono più al giorno d'oggi, ma è un ragazzo, e a volte si lascia un po' troppo trasportare dalla passione, incurante del dolore che arrecherà alla povera mamma.

Secondo indizio
Erano i tempi in cui ci si poteva travestire e arrivare fino ai più alti livelli del governo, e magari imporsi all'attenzione altrui grazie alle proprie capacità. E il nostro ottiene ciò che voleva. In realtà ottiene anche di più di ciò che cercava: ottiene l'amore, ma quelli erano uomini tutti di un pezzo: mica correvano dietro alle gonnelle, e il nostro eroe lascia immediatamente l'amata per andare a trovare la vecchia mamma. Già, ma il nostro uomo scoprirà di lì a poco che la madre era morta di dolore per la sua partenza.

Terzo indizio
Arriva poi nella casa di una persona importante, ma triste, addolorato per una specie di maledizione. Il nostro eroe vede due oggetti che hanno del miracoloso: uno gocciolante e l'altro luminoso. Il libro finirebbe, se solo lui non fosse timido, se non fosse così attento a non urtare l'altrui suscettibilità, ma proprio per questo comportamento ciò che poteva risolversi non si risolve, e cominciano altre storie.

Quarto indizio
Compito del nostro eroe sarà di ritrovare l'oggetto luminoso, mentre l'altro suo collega ha il compito di trovare l'oggetto gocciolante. È durante queste ricerche che scopre di non essere uno qualsiasi, ma di avere nobili origini, ma nobili tanto. E poi, il libro finisce.

Quinto indizio: incipit
I guardiani stavano sopra il paese, nella casa nella foresta, in una buona posizione per i sentieri che proprio in quel punto partivano. E il capo dei guardiani conosce buone e lunghe storie di boschi e di montagne, e oggi è in vena di raccontarle.

La soluzione e il vero incipit sono in fondo alla pagina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soluzione
Perceval o il racconto del Graal, di Chrétien de Troyes.

Incipit reale
Chi poco semina poco raccoglie. Chi vuole bella messe getti la sua semenza in un luogo così grato che Dio lo ricompensi duecento volte, perché in terra che non vale anche il buon seme secca e vien meno.
Chrétien fa qui semenza d'un romanzo che incomincia, e lo semina in un terreno così buono che non resterà senza frutti; poiché lo fa per l'uomo più nobile dell'Impero di Roma: il conte Filippo di Fiandra che vale più d'Alessandro, di cui il mondo canta lodi. Ma proverò che il conte su di lui s'innalza poiché è scevro dei vizi e di tutti i mali che nel re erano riuniti.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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