Chiamatemi Raffaele

Quarantottesimo incipit rovinato

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Primo indizio
Immaginate la più grande fabbrica al mondo di pannoloni, la migliore, quella che li faceva più morbidi e confortevoli. Era una vera meraviglia, il fiore all'occhiello per il paese e per la nazione dove si trovava, e tutti i vecchietti della Terra la conoscevano e l'apprezzavano. Aveva dovuto chiudere, per dei maneggi strani della concorrenza, ed era rimasta una ferita aperta: non solo i clienti erano rimasti senza i loro pannoloni preferiti, ma anche tutti i lavoratori erano stati licenziati e il paese era caduto in disgrazia.

Secondo indizio
Ma un giorno, improvvisamente, la macchina produttiva tornò in funzione, senza preavviso, senza che fossero assunti impiegati e operai, e ci fu un gran parlare della cosa in tutto il mondo, perché per l'occasione il proprietario aveva deciso di organizzare un concorso per i clienti. Avrebbe nascosto 6 biglietti all'interno dei pacchi dei pannoloni, e chi tra i vecchietti avesse trovato il biglietto avrebbe potuto visitare per un giorno intero la fabbrica, e sarebbe stato sicuramente interessante, assicurava la pubblicità, perché tra le altre meraviglie avrebbe scoperto il segreto della produzione di pannoloni senza che ci fossero persone impiegate. Ogni vecchietto, era nelle regole, poteva essere accompagnato da un figlio, da una nipote, insomma, da chi voleva lui. Uno di loro sarebbe stato poi scelto e ulteriormente premiato dal proprietario della fabbrica.

Terzo indizio
Tra i vincitori dei biglietti c'è un arzillo signore, accompagnato dal nipotino, abitante nel paese della fabbrica di pannoloni, che viveva in condizioni di povertà e che desiderava ardentemente entrare in fabbrica. Si tratta dell'unico signore senza vizi e senza idee strane tra i vincitori del concorso, mentre gli altri sono dei ricconi, dei malati mentali, degli idioti o simili. Dentro la fabbrica, davvero prodigiosa, gli avversari del protagonista si comportano in modo arrischiato e pericoloso, e si autoeliminano dalla competizione, così il nostro eroe ha vita facile nel farsi amare dal proprietario della fabbrica e nell'essere premiato come suo vecchietto prediletto. Il premio è invitante e davvero utilissimo: la fornitura vitalizia di pannoloni!

Quarto indizio: incipit
Questi ragazzini sono, variamente assortiti, i figli di Teddy, Meggy, Peggy e Freddy Smith, e in particolare quello là dietro il tavolo, lui si chiama Benny. Questo uomo e questa donna sono il figlio e la nuora del signor Smith. Si chiamano Teddy e Meggy Smith. Questa donna e questo uomo sono la figlia e il genero del signor Smith. Si chiamano Peggy e Freddy Smith (già, anche Freddy si chiama Smith). E il vecchietto seduto sulla sedia a dondolo, nell'angolo più buio della catapecchia, è finalmente il signor Smith, John Smith. Piacere di conoscervi.

La soluzione e il vero incipit sono in fondo alla pagina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soluzione
La fabbrica di cioccolat, di Roald Dahl.

Incipit reale
Queste due persone molto anziane sono il padre e la madre del signor Bucket.
Si chiamano Nonno Joe e Nonna Josephine.
Invece queste altre due persone molto anziane sono il padre e la madre della signora Bucket. Si chiamano Nonno George e Nonna Georgina.
Questo è il signor Bucket. E questa è la signora Bucket. Il signor Bucket e sua moglie hanno un figlio che si chiama Charlie Bucket.
Questo qui è Charlie. Piacere. Molto piacere. Molto, molto piacere. È molto lieto di conoscervi. Tutta la famiglia - i sei adulti (contateli pure) e il piccolo Charlie Bucket - viveva in una casetta di legno alla periferia di una grande città.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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